IL REBOZO: LO SCIALLE CHE COCCOLA E CURA LA MAMMA

IL REBOZO: LO SCIALLE CHE COCCOLA E CURA LA MAMMA

Il Rebozo è un indumento messicano di forma rettangolare e viene utilizzato per “portare” bambini o oggetti, oppure come scialle. Esiste in quasi tutte le culture del sud america, anche se magari viene chiamato con nomi diversi.

Le ostetriche messicane (le parteras), lo utilizzano per massaggiare sia in gravidanza che durante il travaglio-parto e nel post parto. Viene utilizzato per scopi diversi a seconda delle circostanze. Questo massaggio agisce sulle fasce muscolari addominali e sull’utero, favorendo il rilassamento di queste zone e riducendo così il dolore causato dalle dimensioni sempre maggiori del pancione. Si esegue solo nel caso di una gravidanza fisiologica, in assenza di minacce di aborto e parto pre-termine.

IN GRAVIDANZA. In questo periodo può essere utilizzato per rilassare, come già detto, le fasce muscolari in tensione per la crescita del bimbo e di conseguenza della pancia della mamma. In epoca più tarda, verso la 36°/37° settimana di gravidanza può essere utilizzato per aiutare la rotazione del bimbo, quando esso si pone in posteriore (cioè quando la colonna vertebrale del bimbo è ”in contatto” con quella della mamma: questa posizione prolunga il travaglio di parto ed il periodo espulsivo, cioè il momento in cui la mamma aiuta la fuoriuscita del bimbo). Nel caso di bimbi podalici (cioè di bambini con “il sederino in giù e la testolina in su”) può aiutarne la rotazione naturale, magari con l’ausilio di agopuntura, moxibustione e posizioni particolari che la mamma può tenere quando si trova a riposo. Può essere inoltre utilizzato come induzione naturale al parto (solo in gravidanze al termine e fisiologiche e con il totale consenso materno) in ausilio ad altre metodiche, come l’agopuntura, la digito-pressione o lo scollamento delle membrane.

NEL PARTO. Il rebozo, utilizzato in varie posizioni può essere un ausilio contro il dolore, oppure per massaggiare la schiena materna, oppure ancora per aiutare la rotazione di un bimbo in posizione sacrale (o posteriore).

LA CHIUSURA DEL VENTRE E DELLE OSSA SACRE

Si tratta di un massaggio molto particolare attuato con il Rebozo messicano, ma andiamo a spiegare meglio la sua particolarità, ma soprattutto la sua utilità.

Gravidanza è anche sinonimo di apertura, sia verso l’interno che verso l’esterno e verso una nuova vita, che si sta plasmando nel ventre. Significa fare spazio, nella pancia, nella testa e nel cuore. E’ un processo naturale, che però necessita dell’uso di tanta energia. Nel parto questa apertura è al massimo livello raggiungibile. Il lasciare andare la sua creatura mette la madre in una condizione tale che, dopo il parto, è necessario riconnettersi con il proprio nuovo corpo ed il proprio io di madre e di donna.

Se si dovesse fare una risonanza magnetica a donne in gravidanza si vedrebbe chiaramente l’apertura dei fianchi. Quindi tutto questo processo necessita di una RI-chiusura.

Sappiamo che il massaggio stimola il flusso sanguigno e favorisce la guargione tissutale, aumenta la produzione di cellule immunitarie e migliora il tono. Il massaggio di chiusura aiuta l’utero e la vescica a tornare nella loro posizione pre-parto e pre-gravidanza.

Nelle culture sudamericane la donna riceve questo massaggio già poche ore dopo il parto e poi almeno altre 5 volte. Lo riceve da un gruppo di donne del villaggio, quindi diventa un vero e proprio rituale.

Abbiamo ragionato sulla sua valenza fisica, ma esso risulta essere fondamentale anche a livello spirituale. La zona pelvica è sede di grosse emozioni e a volte di traumi irrisolti. Questo rituale ha l’intento di creare uno spazio per la neo-mamma nel quale si possa sentire libera di rilasciare tutte le emozioni e le tensioni della gravidanza e del parto.

La nostra cultura, purtroppo non dà più spazio ai rituali, se ci pensiamo abbiamo rimasto solo matrimonio e funerale. Nelle culture indigene invece c’è un rituale per ogni passaggio: dalla fanciullezza all’età adulta, il rituale del menarca (la prima mestruazione), il rituale del passaggio all’età da marito, il rituale per propiziare la gravidanza e poi quello per le donne in  gravidanza e si potrebbe continuare ancora tanto.

Prendere i giusti ritmi, avere il tempo per il silenzio e per la ri-connessione con il più profondo io interiore e riflettere sul percorso fatto e da fare può solo aiutare ad intraprendere con maggior energia il sentiero della maternità. AVERE TEMPO è una ricchezza inimmaginabile.